“La posizione del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) è che la Legge sull’Equo compenso vada applicata in tutti i suoi aspetti anche per quanto concerne gli affidamenti di incarico previsti dal Codice dei Contratti. Il compenso, secondo quanto previsto dalla Legge 49/2023, deve essere commisurato alla qualità, alla quantità e alle caratteristiche delle prestazioni svolte e questo principio riveste una importanza dal punto di vista economico e sociale rilanciando il tema del progetto e della sua qualità e superando le criticità presenti nel Codice dei contratti che a breve saranno oggetto di valutazione”.
Così Francesco Miceli, Presidente del CNAPPC nel suo intervento di apertura della Conferenza Nazionale degli Ordini degli Architetti PPC che si è svolta a Roma il 26 e 27 ottobre. Il Presidente degli Architetti PPC ha ricordato che “l’applicazione dell’equo compenso è una importante conquista per il mondo delle professioni per la quale, in questi anni, il CNAPPC si è fortemente impegnato nella consapevolezza della sua importanza per la tutela e per la dignità delle professioni intellettuali“.
Il Presidente ha, inoltre annunciato l’invio di una nota ufficiale al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e del Lavoro, per portare alla loro attenzione la necessità dell’applicazione senza riserve della Legge sull’Equo compenso adeguando in coerenza con il dettato della legge il Codice dei contratti: un chiaro segnale politico volto a non penalizzare la professione ed in particolare quella esercitata dai più giovani.
Tra gli altri temi affrontati durante la Conferenza Nazionale degli Ordini quelli della nuova disciplina delle costruzioni, della rigenerazione urbana e della legge per l’Architettura.