Si informa che il Consiglio degli Architetti d’Europa ha avviato le procedure per la realizzazione dell’edizione 2024 dello Studio di settore che fornisce una visione completa della professione di architetto, a livello europeo. All’edizione 2022, circa 31 mila architetti hanno partecipato fornendo informazioni su dove lavorano, quanto guadagnano e sull’esercizio della professione. Tali informazioni sono disponibili questo link.
Il nuovo studio del 2024 consentirà all’ACE e agli Organismi membro di:
• aggiornare i dati raccolti nelle precedenti rilevazioni
• mostrare come è cambiata la professione dal 2022 ad oggi
• sviluppare una serie di dati a lungo termine
Il sondaggio di quest’anno è stato esteso ed include nuove domande sulla digitalizzazione in architettura e su come la professione sta rispondendo ai cambiamenti climatici. Dato il grande numero degli architetti italiani rispetto all’intera comunità degli architetti europei (circa 155.000 a fronte di circa 550.000), la corretta adesione italiana al sondaggio è
necessaria per ottenere risultati aderenti al reale ed in particolare per rappresentare i caratteri con cui viene svolta la professione nei vari Paesi ed in particolare il nostro. Nelle edizioni precedenti, la scarsa risposta dall’Italia ha condizionato negativamente i risultati e ha indotto la Commissione Europea a intraprendere politiche per le
professioni non adeguate alla condizione italiana. Si raccomanda quindi di aderire al sondaggio, nell’interesse della categoria.
Lo studio di settore 2024 avrà inizio a giugno e si concluderà a fine agosto. Gli esiti dello stesso verranno presentati durante l’Assemblea Generale del CAE di fine anno. Il CNAPPC, in quanto organismo membro del CAE, aderisce, promuove e sostiene l’iniziativa del CAE. Gli architetti possono partecipare al sondaggio cliccando sul link: https://www.tickbox.org/ACE_Home.aspx?CID=22&MID=292521
Si segnala che il sondaggio è rivolto ai soli architetti ed è disponibile in 18 lingue.
Una massiccia partecipazione degli iscritti permetterà di fornire una indicazione il più possibile corrispondente alla realtà, consentendo l’attuazione delle azioni politiche necessarie a difesa della categoria.