Nella circolare si afferma che “l’obbligo di installare il POS non si applica agli architetti iscritti nei nostri Albi, qualora sia fatta salva la possibilità per il Committente di pagare con bonifico bancario, strumento questo che consente la piena tracciabilità del pagamento, o con assegno”.
Inoltre si sottolinea l’assenza, ad oggi, dei decreti attuativi attraverso i quali dovranno essere espressamente individuati i soggetti interessati dal POS, così come manca la disciplina relativa agli eventuali importi minimi, le modalità e i termini di attuazione.
Il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC porterà avanti un'azione politica sul Ministero competente affinché venga chiarito nei decreti attuativi che siano esclusi tutti coloro che non farebbero alcun uso del POS – per numero di fatture emesse e tipologia degli importi – pagandone comunque il servizio, e trasformando così una politica di incentivazione della moneta elettronica in una tassa applicata solo ad alcuni cittadini. Una tale vessazione ricadrebbe con maggiore forza sui giovani architetti che a fronte di redditi già minimi e ulteriormente gravemente ridotti dalla crisi, sarebbero obbligati a dotarsi di POS, pagando per l'inutile servizio una quota rilevante del loro magro fatturato.