C’è tempo fino al 21 maggio 2021 per presentare le richieste di contributo per progetti di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione.
I Comuni destinatari dei 700 milioni di euro per mettere in sicurezza, riqualificare o costruire asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per famiglie hanno tempo fino al 21 maggio 2021 per presentare le proprie candidature.
Il Ministero dell’Istruzione ha infatti pubblicato il bando da 700 milioni di euro per la presentazione delle richieste di contributo per progetti relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido e a scuole dell’infanzia e a centri polifunzionali per i servizi alla famiglia.
Il bando è destinato a circa 2.500 tra Comuni capoluogo di provincia e Comuni caratterizzati da vulnerabilità sociale e materiale e ha lo scopo di rimuovere gli squilibri economici e sociali nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane, con la finalità del riequilibrio territoriale.
A ottobre 2020, in sede di Conferenza Unificata, l’ANCI ha chiesto e ottenuto che il 60% delle risorse fosse attribuito ai comuni capoluogo di provincia ed il 40%aglialtri comuni.
I 700 milioni sono così ripartiti: 280 milioni di euro per gli asili nido; 175 per le scuole dell’infanzia; 105 per i centri polifunzionali per servizi alla famiglia, 140 milioni per la riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati.
Gli enti locali interessati devono inviare la propria candidatura attraverso la piattaforma del Ministero dell’istruzione a partire dalle ore 10.00 di oggi 24 marzo ed entro le ore 15.00 del 21 maggio 2021. Nella stessa pagina sono pubblicati i link per gli applicativi Identificazione Ente e Candidatura e la Guida rapida per l’utilizzo degli applicativi.
“Con questo provvedimento si liberano risorse per iniziare a colmare una delle carenze strutturali più significative del nostro Paese – afferma il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. Potenziare asili nido e servizi per l’infanzia significa non solo dare più opportunità educative alle bambine e ai bambini, riducendo le disuguaglianze sociali e territoriali, ma anche favorire concretamente l’occupazione femminile. È un investimento strategico che costituisce una componente rilevante anche nel nostro Recovery Plan”, conclude.
Il Fondo ‘Asili nido e scuole dell’infanzia’ da 2,5 miliardi
Lo stanziamento arriva dal Fondo ‘Asili nido e scuole dell’infanzia’ da 2,5 miliardi di euro (100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023 e a 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2034) istituito dalla Legge di Bilancio 2020.
Con il DPCM 30 dicembre 2020, sono state individuati i i 2.500 enti destinatari, sono state definite modalità e procedure di trasmissione dei progetti da parte dei Comuni e sono stati disciplinati i criteri di riparto e le modalità di utilizzo delle risorse.
Ciascun Comune potrà fare richiesta di contributo per un massimo di due progetti di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione di asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per la famiglia ma anche di riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati.
Sia il DPCM che l’Avviso indicano in modo dettagliato le caratteristiche dei progetti: gli asili nido e le scuole dell’infanzia devono avere spazi ludico-creativi, laboratori didattici, spazi di socialità e di gioco all’aperto; i centri per la famiglia devono essere dotati di spazi dedicati all’accoglienza, spazi ludico-creativi, spazi per l’allattamento, spazi per il sonno, giardino, cortile o terrazzo.
Per la valutazione dei progetti, il DPCM fissa i criteri. Tra i più premianti ci sono: un livelloavanzato di progettazione, la nuova costruzione o la ristrutturazione (piuttosto che il miglioramento sismico o energetico), l’assenza di strutture analoghe nel territorio, la quota di cofinanziamento comunale.