La richiesta della Società Deloitte ai professionisti di comprovare lo stato dei luoghi attraverso la videoregistrazione ed altra documentazione, in palese violazione del Codice dei Contratti e delle vigenti norme in tema di Privacy, va assolutamente respinta per indiscutibili motivi etici e normativi.
Si rileva, inoltre, che la realizzazione di tale documentazione digitale non comporta alcuna ricaduta in merito alla responsabilità della banca, poiché il dolo o la colpa grave della stessa non può sussistere in presenza di crediti correttamente asseverati.
Purtroppo, non si può che constatare che il “Caso Deloitte” veda ancora una volta vessare i professionisti con richieste illegittime, ragione per cui abbiamo coinvolto, insieme alla Rete delle Professioni Tecniche, tutti gli stakeholders della filiera delle costruzioni e non solo, per sottoporre alle istituzioni ed alle forze politiche la nostra ferma decisione di non accettare in nessun modo questa imposizione.
Il CNAPPC continua a seguire con grande attenzione il caso anche a seguito dell’invio, da parte di codesto Consiglio, dell’Atto di diffida significazione e messa in mora alla Società lo scorso 20 settembre.
La fase attuale ci vede ancora impegnati in un difficile dialogo con la Società Deloitte da cui ci auspichiamo un immediato ripensamento, restando, altresì, pronti a intraprendere le necessarie azioni, anche di tipo legale, per far rimuovere ogni illegittima imposizione nei confronti dei professionisti.