Il Presidente di Fondazione Inarcassa, Franco Fietta: “Con i 180 mila iscritti ad Inarcassa rappresentiamo una grande risorsa per il sistema Paese. Questo ‘Manifesto’ ha l’obiettivo di tracciare le esigenze del settore affinché si possano mettere in campo interventi strutturali che coinvolgano i liberi professionisti”
Il documento diviso in sette punti si rivolge a tutte le forze politiche e a tutti coloro che saranno al servizio della collettività per lo sviluppo del nostro Paese.
Tra i principali temi affrontati all’interno del documento, l’equo compenso con l’esigenza di garantire la qualità degli appalti, l’aggregazione professionale e multidisciplinare, per dare risposte di qualità in un mercato di servizi sempre più completo e competitivo. Il tema del codice dei contratti, perché l’appalto integrato nega l’indipendenza e terzietà del progettista rispetto all’esecutore ed alla riduzione dei livelli progettuali che pregiudica la qualità delle opere, il Superbonus e i bonus edilizi fondamentali per favorire la transazione energetica del patrimonio edilizio e sostenere un settore strategico.
Il Manifesto – uno dei primi di questo genere – costituisce un appello dei professionisti al futuro Parlamento affinchè supporti la progettazione di un Paese innovativo e al passo con i tempi. La Fondazione, in rappresentanza di circa 180mila ingegneri e architetti si impegna, consapevole di avere un ruolo al servizio della collettività fondamentale per lo sviluppo del Paese, a collaborare con il futuro Parlamento per convogliare le istanze del settore e rispondere alla sfida della transizione blu&green in corso coniugando lo sviluppo industriale con la tutela sociale ed ambientale.
“Vogliamo ribadire al futuro Parlamento e al futuro Governo il ruolo economico, sociale e sussidiario che hanno le libere professioni” – ha così esordito il Presidente Fietta. “Ci troviamo ad un punto di svolta: se da un lato il conflitto russo/ucraino e il relativo impatto sul costo delle materie prime, l’inflazione e la crisi economica incombono; dall’altro siamo consapevoli che i tecnici liberi professionisti solo grazie al supporto del legislatore potranno mettere a disposizione il loro bagaglio di conoscenze e competenze affinché gli obiettivi del PNRR e il relativo rilancio economico possano davvero compiersi” – ha concluso.