“La coscienza del paesaggio” si ispira al lavoro dello storico Soprintendente ai Monumenti della Liguria dal 1955 al 1964, Armando Dillon
“La coscienza del paesaggio. Armando Dillon e la tutela in Liguria“. Questo il titolo del libro dell’architetto della Soprintendenza settore architettonico Andrea Canziani che è stato presentato lo scorso 30 novembre al Teatro Chiabrera di Savona con le domande all’autore di Fabio Fazio.
Canziani, ha ricostruito il contesto urbanistico e architettonico degli anni 50 mettendo in luce la visione lungimirante e anticipatrice di Dillon, Soprintendente ai Monumenti della Liguria dal 1955 al 1964.
“Per passione e casualità ho dato vita a questo libro, per anni in Sovrintendenza vedevo sempre la sua firma in calce negli atti e c’era una grande curiosità in questa figura – specifica Canziani – ho avuto poi la possibilità di accedere ai suoi archivi, c’è stata l’opportunità di parlare con i suoi figli e cominciare ad entrare nella sua vita“.
“Il paesaggio nasce per addizioni di piccole parti, non riusciamo a modificarlo, non c’era neanche un motivo per modificare ciò per secoli era avvenuto. Le cose cominciano a cambiare con l’inizio del XX secolo” prosegue l’autore.
In un’Italia infatti che già manifesta i primi segnali della speculazione edilizia e del turismo di massa solo pochi intellettuali sono consapevoli della necessità della pianificazione e della tutela paesaggistica. Dillon era stato uno di questi, la sua caparbia volontà e determinazione nel cercare sempre soluzioni efficaci sono infatti il segno di una resistenza culturale ma anche morale ed etica a difesa dell’interesse pubblico, per garantire un futuro al paesaggio ligure ed italiano.
“La coscienza del paesaggio viene proprio da idee che Dillon mette insieme nella sua ricerca, se non riusciamo a formare le persone non si riesce ad ottenere qualcosa dal paesaggio” ha continuato Andrea Canziani